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Scegliere l'usato: Suzuki DR-Z 400 SM, oltre il motard

di Alessandro D'Aiuto il 05/08/2014 in Moto & Scooter

Grazie al motore affidabile e poco bisognoso di manutenzione, è capace di allargare i suoi orizzonti rispetto alle colleghe più estreme. tiene bene il mercato: vanta ancora buone quotazioni

Scegliere l'usato: Suzuki DR-Z 400 SM, oltre il motard
Vien quasi da pensare che in Suzuki non ci abbiano creduto abbastanza. Perché la DR-Z 400 SM, pur non avendo i "numeri" da leader di settore, ha delle qualità che le fanno meritare un posto speciale tra le tuttofare divertenti. La piccola 400, in vendita tra il 2005 e il 2008, è sostanzialmente una moto da città, mai suoi orizzonti non sono limitati al contesto urbano. Il motore non deriva da un'unità racing per cui gli intervalli di manutenzione non vengono misurati "ad ore". Questo permette di usare senza problemi la DR-Z nei viaggi del weekend: sulle strade di montagna è infatti ancora più divertente che sulle sconnessioni del centro città. Con un paio di gomme "giuste", poi, non sfigura in un kartodromo, anche tra moto più specialistiche. Questo a dispetto di un motore vivace ma non molto di più, di un telaio sano anche se non recentissimo e di qualche chilo di troppo. Quello che piace è l'equilibrio generale e il feeling immediato.
Basta non portarla in autostrada: non è il suo ambiente, dato che la velocità di crociera è "scooteristica", le vibrazioni ad alto regime sono sensibili e il pilota è esposto al vento. L'affidabilità è ottima, anche per le scelte tecniche semplici e ben congegnate. Il motore è un bialbero, 4 valvole, raffreddato a liquido. Dotato di avviamento elettrico, monta un cambio a cinque marce non particolarmente ravvicinate. Si tratta in sostanza di un propulsore non troppo complicato e nemmeno troppo "tirato". Il telaio, in tubi quadri di acciaio, per peso e resa ciclistica è almeno di una generazione indietro, rispetto alle più moderne realizzazioni. Ma è anche vero che è solido e, in caso di scivolata (pensiamo a chi "gira" la domenica), è sicuramente più facile da raddrizzare rispetto a uno in alluminio. Non male, senza eccellere, il reparto sospensioni. Molto scenografica la forcella rovesciata: su strada è perfetta, non è difficile da migliorare nell'uso sportivo. Idem dicasi per il mono, regolabile nel precarico e nell'idraulica. Abbiamo iniziato l'articolo dicendo che (forse) Suzuki non ha creduto abbastanza in questa moto. La DR-Z aveva un prezzo interessante (nel 2005 costava circa 6.500 euro, molto meno della concorrenza più tecnica): in rapporto ai numeri del settore ha venduto pure bene, ma è rimasta in vendita per soli quattro anni, senza essere stata mai aggiornata né sostituita da una nuova versione. La controprova? Provate a cercarne una usata: in barba alle quotazioni ufficiali, per un esemplare in buono stato ci vogliono dai 2.500 ai 3.000 euro. Quanto e pure più di quello che vale mediamente oggi una Suzuki GSR 600; una naked che a livello puramente tecnico offre ben di più rispetto alla protagonista di questo servizio. Da qui a dire che nell'aria "c'è voglia di una motard" sicuramente il passo è lungo. La richiesta di questa Suzuki è figlia del ritorno di moto al contempo divertenti, economiche e pratiche. Una nota: sul mercato si trovano parecchie DR-Z SM 400 "Valenti". Sono mezzi più specialistici, distribuiti dalla Valenti Racing in accordo con Suzuki Italia. Si tratta in sostanza della versione enduro, ma con doppia omologazione per le misure delle ruote; a livello tecnico si distingue per il mono più performante e la forcella tradizionale, dalle regolazioni più precise e di qualità superiore dell'upside down della DR-Z. Sono inoltre diversi la distribuzione, il carburatore e lo scarico. Resta inteso che la Valenti, pur affidabile, richiede più attenzioni rispetto alla versione stradale standard.
Le quotazioni
2005
1800euro
2006 2.100 euro
2007 2.450 euro
2008 2.650 euro

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