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Trentino Alto Adige

Alto Adige: da Bolzano a Malles

Testo e foto di Stefano Bianchi il 08/06/2006 in Trentino Alto Adige

Un itinerario di oltre 170 Km alla scoperta della Val Venosta alternando ai saliscendi dei passi alpini la visità della città di Merano. Gallery fotografica e mappa da stampare

Alto Adige: da Bolzano a Malles
Sullo sfondo la Val Martello

La Val Venosta è quella valle che da Bolzano porta al passo di Resia e al passo dello Stelvio passando da Merano.
Siamo in Alto Adige e precisamente nella regione geografica del sud Tirolo, così chiamata dalla contea di Tirolo (località vicina a Merano) che nel Medioevo comprendeva territori in Italia e in Austria.
Ancora oggi la maggioranza della popolazione è di lingua e cultura tedesca; ed infatti sembra di trovarsi all'estero, i paesi, le case, il cibo e l'ospitalità sono piacevolmente diversi dalle abitudini italiane.




In particolare molto calorosa è l'accoglienza negli alberghi quasi sempre tenuti da una famiglia: le camere sono in genere confortevoli e i letti dotati di morbidi piumini: molto ricca la prima colazione con salumi e formaggi, ma molto tedesco e allungato il caffè.
Si parte da Bolzano che è l'unica città vera e propria dell'Alto Adige: intorno al centro storico di origine medievale e di chiara impronta tedesca (qui si tiene il famoso mercatino di Natale) si sviluppa la città moderna e commerciale che merita una passeggiata per le tranquille vie del centro storico per dare un'occhiata al Duomo gotico del Tre-Quattrocento e magari approfittandone per provare il classico panino con senape e wurstel accompagnato da una delle tante birre qui prodotte.

Lasciata Bolzano si imbocca subito la Val Venosta, una ampia valle occupata da interminabili distese di coltivazioni di mele mentre i fianchi sono ripidi e boscosi.
Meglio non prendere la rapida superstrada in direzione Merano ma la N 38, più lenta, panoramica e divertente da guidare.
A Terlano vale sicuramente la pena di dirigersi verso l’altopiano di Avelengo, un’ampia distesa di alpeggi e boschetti di abeti dove la strada si insinua con divertente tracciato: si sale affrontando ripidi tornanti che lasciano intravedere bei panorami sulla valle e passando per Meltina (qui c’è gente che non parla italiano), Eschio e Avelengo si scende a Merano passando dal quartiere di Maia dove si trovava l’antico insediamento romano.

Merano fu un centro di una certa importanza nel Medioevo con la contea di Tirolo (il cui castello, visitabile, è a pochi chilometri da Merano) ma fu tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento che fu assai apprezzata per il suo clima dolcissimo diventando una delle più famose località turistiche dell’Impero Austro Ungarico a cui appartenne sino al 1919: sorsero ville, il casinò, il teatro e l’ippodromo e qui si vissero gli ultimi attimi di spensierata serenità prima dello scatenarsi della Grande Guerra.
Nel dopoguerra il fascismo ebbe la mano pesante con gli altoatesini imponendo amministrazioni, lingua e cultura italiana tanto che durante la seconda guerra mondiale l’Alto Adige venne integrato per breve tempo al Reich tedesco; anche nel secondo guerra i rapporti tra tedeschi e italiani non furono facili ma tutto questo oggi è definitivamente superato, la regione gode di ampie autonomie e nessuno attenta più al patrimonio culturale tedesco tanto che l’accoglienza al turista è sempre gentile e calorosa.



vale senz’altro una sosta cominciando con una passeggiata nei giardini che si estendono sulle due rive del Passirio dove si trova una statua dell’imperatrice Elisabetta, la stravagante e sfortunata moglie di Francesco Giuseppe (lei fu uccisa e il figlio, Rodolfo, si tolse la vita a Mayerling) che amava risiedere a Merano.
Si passa poi al centro storico che si articola in via dei Portici, cosi chiamata per il susseguirsi di antiche case medievali tutte a portici, piene di negozi dove potrete acquistare abbigliamento in stile tirolese (belle giacche in lana cotta o loden) o anche i classici piumini d’oca per il letto, alcuni assai costosi ma piacevolissimi da usare. E naturalmente wurstel e salumi locali (speck in primo luogo) e birre (trattenetevi però perché la prossima tappa è a un grande birreria).
Merita anche la visita Castel Tirolo, sede dell’omonima contea, a circa 4 km da Merano.

Ripresa la moto si continua per la N 38 ma dopo soli 4 km altra sosta obbligata alla birreria Forst: qui, in un caratteristica locanda e in estate all’aperto, si possono provare (con moderazione, dopo si deve guidare) varie birre alla spina e mangiare salumi e formaggi col tipico pane nero, una buona idea per un pranzo-spuntino veloce.
Di nuovo in moto si prosegue per la N38 inoltrandosi in Val Venosta, sempre ampia e piena di meleti: si attraversano vari paesini con le tipiche case in legno dai balconi pieni di gerani, vari castelli fanno capolino sulle alture, si aprono alpeggi attraversati dall’Adige mentre intorno è una fila ininterrotta di alte cime.


Dopo Castelbello si devia a sinistra per Laces e da qui si sale nella splendida Val Martello: la strada sale tra boschi e alpeggi verdissimi, il tracciato è sinuoso e divertente, il paesaggio entusiasmante.
Giunti a Martello già a 1.267 m di altitudine, si fa una breve deviazione a La Valle dove la strada si inoltra tra gli alpeggi in quota.
Tornati a Martello si prosegue verso l'alta valle giungendo al lago del Gioveretto e poi su su sino alla fine della strada asfaltata per bei boschi di abete dove scorre tumultuoso il rio Plima: nei dintorni vi sono varie trattorie-rifugi per pranzi o spuntini.
Si ritorna quindi in Val Venosta e alla N 38 che si imbocca a sinistra passando Silandro, Lasa e giungendo a Spondigna da dove si stacca la strada dello Stelvio.
Si prosegue sempre sulla N38 sino a Sluderno dove si trova il grande castello di Coira, aperto alle visite.



Da Sluderno ci si dirige a Glorenza che è un villaggio dimenticato dal tempo: si trova infatti in una distesa di prati ancora circondato dalle sue intatte mura medievali senza che nessuna costruzione moderna turbi l’incanto.
Anche il centro storico di Glorenza è pieno di antichi e rustici edifici medievali, sembra davvero di fare un salto indietro nel Medioevo.
Da Glorenza si raggiunge in breve Malles, altro caratteristico borgo medievale, famoso per le sue innumerevoli chiese.
Si prosegue ora per Passo Resia percorrendo una divertente strada che sale con decisione sino al lago Resia; poi la strada si distende e raggiunge in breve il passo che con i suoi 1.507 metri è uno dei più bassi passi alpini, frequentato sin dall’antichità per la facilità del transito.

Località Istruzioni Km.
  Imboccare la N38 per Merano 0
Terlano Svoltare a destra per Meltina e Avelengo 7,5
Meltina Proseguire verso Avelengo e Merano 21,5
Avelengo Proseguire per Merano 33,5
Merano Riprendere la N38 in direzione del passo Resia 44,5
Birreria Forst Fermarsi alla birreria della Forst, poi riprendere la N38 48,5
Bivio per Laces e la Val Martello dopo Castelbello Svoltare a sinistra per Laces e la Val Martello, superare Laces e seguire per l'unica strada 61,0
Martello Proseguire per l'unica strada 76,0
Fine della strada Tornare indietro sulla N38 90,0
Innesto sulla N38 Voltare a sinistra in direzione passo Resia 114,0
Sluderno Voltare a sinistra per Glorenza 137,8
Glorenza Seguire per Malles 141,0
Malles Seguire per Passo Resia 143,0
Passo Resia fine dell'itinerario 171,0
TOTALE   171,0

Merano: i giardini sul Passirio e la via dei Portici;

Il castello di Tirolo Forst: la birreria Forst Martello: la strada che risale la valle Glorenza

Malles: il borgo medievale Sluderno: castel Coira


Kallmunz, p.zza Rena 12, tel. 0473 212917, noto ristorante del centro storico posto nelle antiche stalle di castel kallmunz, cucina innovativa, menu di degustazione.

Castelbello
Kuppelrain, Tschars, via Stazione 16, tel. 0473 624103, in un edificio liberty, è uno dei più apprezzati ristoranti altoatesini, cucina tradizionale, vari menu di degustazione, caro ma di alta qualità.

Marengo
Oberwirt, via S.Felice 2, tel. 0473 447111, è il ristorante del Romantik hotel, in stile della stube tirolese, cucina tradizionale altoatesina.


Eremita, via val di Noa 29, tel. 0473 232191, a gestione familiare, con piscina e tennis.

Malles
Moro e Plavina, fraz. Burgusio 81, tel. 0473 831223, tranquillo hotel immerso nel verde, con piscina.

Marengo
Traubenwirt, via Innerhofer 2, tel. 0473 447216, accogliente albergo a gestione familiare, con picina coperta e scoperta.

Alto Adige: da Bolzano a Malles
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