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Vivere la moto: i Triumph Tridays

di Davide Perruchini il 28/06/2012 in Attualità

Abbiamo partecipato alla sesta edizione del raduno internazionale della Casa di Hinckley, una bella esperienza: ci si va per esserci, non per far vedere che ci si è stati…

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Vivere la moto: i Triumph Tridays

Senso di appartenenza, fratellanza e comunione di sentimenti, queste sono le emozioni più forti che si provano gironzolando per le vie di Neukirchen, ridente cittadina ai piedi delle Alpi austriache, nella quale grazie al Triumph Tridays per un week-end la lingua ufficiale diventa l'inglese di Hinckley.

Tutto iniziò sei anni fa con la spinta della passione di due amici e di questa idea pazza ma così intrisa di passione, trasformare Neukirchen in Newchurch, che i vertici di Triumph la presero sul serio. Eccoci quindi alla sesta edizione del Triumph Tridays, nella quale l'Italia si è presentata in forze occupando un piccolo quartiere chiamato "Little Italy", al grido di "Italians do it worse!". Siamo stati ospiti di Mario Lupano, anima e boss di Triumph Italia che ci ha travolti con la sua passione per le moto inglesi, la sua voglia di primeggiare (terzo assoluto alla Tridays Rumble in sella ad una Scrambler con la sola prima marcia funzionante), la sua visione personale ma molto realistica del mercato moto nel secondo decennio del ventunesimo secolo.
Sotto al "nostro" tendone abbiamo conosciuto appassionati provenienti da ogni angolo di Europa, parlato di moto (e non solo di Triumph), di storie di vita vissuta, avventure, viaggi e sentimenti. Tutto ciò unisce le persone e le trasforma da fanatici di una marca in veri appassionati, ecco perché al Tridays ci si va per esserci, non per far vedere che ci si è stati, differenza sostanziale e condivisa da tutti i partecipanti.

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E le moto? E la gente? Diciamo che qui l'atmosfera era nettamente mitteleuropea, si sono viste moto con targhe di tutti i tipi, nonostante il meteo piuttosto inclemente. Ciascuno si è ritagliato il proprio angolino, sotto un gazebo, su un'aiuola oppure tra un tavolino e l'altro di un bar per esporre i propri prodotti, il proprio modo di vedere il mondo Triumph, la propria trasformazione di una moto di serie in special. Per chi sia anche solo minimamente appassionato di preparazioni estetiche e meccaniche questo è un appuntamento imperdibile, a prescindere dal fatto che sia monomarca: le realizzazioni sono così tante, diverse e ben fatte che rappresentano un vero catalogo di ciò che la fantasia e la passione possono realizzare. In particolar modo le Triumph classiche sembrano essere le più amate e trasformate. Camminando tra le vie di questo paesino bomboniera puoi sempre fermarti a chiacchierare con qualcuno, scattare una foto, ascoltare una storia, bere una birra in compagnia: sembra davvero di far parte di una grande famiglia, dove regna civiltà, educazione, rispetto e tolleranza, tant'è che se qualcuno attraversa una via in sella ad una moto giapponese nessuno si scandalizza o lo guarda in tralice. Ci si può soffermare a scegliere un capo di abbigliamento tra quelli dello sterminato catalogo Triumph o a gustare un tipico hot dog austriaco, nella cornice di casette di legno con balconi fioriti e le Alpi a fare da sfondo.
Avete presente la classica foto da cartolina? A corredo di tutto ciò abbiamo vissuto alcuni eventi davvero imperdibili, come la Tridays Rumble, corsa su una pista di terra battuta, che quest'anno a causa della pioggia si è trasformata in una vera fangaia, gli spettacoli del bravissimo stuntman Kevin Carmichael che per l'occasione ha fatto i suoi numeri persino su una Tiger Explorer 1200 e per finire la presentazione della nuova tourer della factory inglese, la Trophy, vero e proprio concentrato di tecnica ed elettronica al servizio dei "macinastrada" di tutta Europa: siamo pronti a scommettere che l'anno prossimo ne vedremo parecchie alla settima edizione del Tridays. È una moto sicuramente impegnativa come prezzo e dimensioni, ma che promette chilometri e chilometri di sana guida per 365 giorni l'anno e in effetti sembra pensata apposta per il motociclista nordeuropeo, quello con il sedere d'acciaio che apprezzerà gli intervalli extra lunghi tra un tagliando e l'altro. A noi italiani piace di più soffrire per centinaia e centinaia di chilometri a bordo di una Bonnie preparatissima e con scarico aperto, chiedetelo al gruppo di appassionati provenienti da Roma che si sono presentati a Little Italy alle 8 di sera bagnati come pulcini e dopo aver preso una sonora grandinata!
L'occasione è stata anche propizia per fare il viaggio di andata (assieme a Fausto, Corrado e Maurizio dello staff di Triumph Italia) e ritorno in sella ad alcune moto della gamma Triumph, apprezzatissima in particolare la Tiger Explorer 1200, e in proposito possiamo consigliare a chiunque abbia intenzione di passare da Neukirchen nel 2013 per approfittare delle favolose strade alpine disponibili a poca distanza dal raduno, alcuni nomi su tutti: Großglockner e Gerlos, più tutti i passi delle Dolomiti nei dintorni , considerate che Cortina d'Ampezzo è a soli 150 km di distanza.
Una parola per definire il Triumph Tridays? Imperdibile!

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